Blog di MedicAir Group

Enologia e tecnologie a gas: il futuro del vino sostenibile

gas inerti applicati all'enologia per futuro sostenibile

Nel mondo del vino, l’innovazione incontra sempre più spesso la sostenibilità. In un settore dove la qualità è da sempre il valore guida, oggi si affianca con forza la necessità di ridurre l’impatto ambientale della produzione. L’enologia sostenibile non è più una nicchia, ma una direzione concreta verso cui stanno andando le cantine di tutto il mondo. Tra le innovazioni più promettenti in questo ambito vi è l’introduzione di gas tecnici nelle fasi di vinificazione e conservazione, strumenti invisibili ma fondamentali per tutelare la qualità di ogni calice e rendere le pratiche enologiche sostenibili una realtà sempre più diffusa.

Il ruolo dei gas tecnici nell’enologia sostenibile

Il rispetto per l’ambiente e la qualità del vino non sono più obiettivi in contrasto. L’adozione di tecniche enologiche sostenibili basate sull’impiego di gas inerti rappresenta un’alleanza tra natura e innovazione. Questi gas – in particolare azoto, anidride carbonica e argon – permettono di ridurre l’utilizzo di solfiti, limitare gli sprechi e preservare gli aromi naturali del vino, contribuendo così alla sostenibilità nella produzione del vino.

L’azoto in enologia: il custode silenzioso della qualità

L’utilizzo di azoto in enologia si sta diffondendo ampiamente grazie alla sua efficacia nel prevenire l’ossidazione. L’azoto, gas inerte e privo di odore, viene impiegato per creare un’atmosfera protettiva in diverse fasi del processo produttivo: dalla vinificazione all’imbottigliamento, passando per i travasi e l’inertizzazione dei serbatoi. Questo gas agisce come una barriera contro l’ossigeno, responsabile dell’alterazione del colore, del gusto e della fragranza del vino. Grazie all’azoto, è possibile preservare gli aromi freschi e ridurre il ricorso a conservanti chimici, garantendo una maggiore purezza del mosto e migliorando la longevità del prodotto finale.

La neve carbonica in enologia: freschezza dalla vigna alla cantina

Un altro protagonista della nuova enologia sostenibile è l’anidride carbonica, soprattutto nella sua forma solida, conosciuta come neve carbonica. Utilizzata subito dopo la raccolta, la neve carbonica consente di abbassare rapidamente la temperatura delle uve, evitando fermentazioni indesiderate e rallentando i processi ossidativi. In questo modo, si preservano gli aromi naturali dell’uva e si limita la necessità di ulteriori trattamenti. La neve carbonica in enologia è particolarmente utile nelle zone calde o durante vendemmie tardive, dove le alte temperature possono compromettere la freschezza e l’equilibrio aromatico delle uve. Questa tecnica non solo migliora la qualità del mosto, ma consente di risparmiare energia e contenere l’impatto ambientale.

Il gas argon e vino: protezione di eccellenza per vini pregiati

Tra i gas tecnici più preziosi in cantina spicca l’argon. Utilizzato nella conservazione del vino, rappresenta una delle tecnologie più efficaci per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche, soprattutto nei vini di alta gamma. L’argon, essendo più pesante dell’aria, si deposita sulla superficie del vino formando uno strato protettivo che impedisce il contatto con l’ossigeno. È ideale non solo durante le fasi di affinamento, ma anche per la conservazione dopo l’apertura della bottiglia, quando il vino rischia di ossidarsi rapidamente. A differenza dell’azoto, che agisce diluendo l’ossigeno, l’argon lo sostituisce completamente, offrendo una protezione più efficace, particolarmente indicata per i vini di pregio.

Azoto e argon a confronto: due alleati per una cantina sostenibile

Sebbene entrambi siano fondamentali per garantire la qualità e la durata del vino, azoto e argon presentano caratteristiche complementari. L’azoto è più leggero e meno costoso, ideale per le operazioni in cui è necessaria un’atmosfera inerte continua, come il travaso o l’imbottigliamento. L’argon, invece, grazie alla sua maggiore densità, è perfetto per la conservazione in bottiglia, specialmente dei vini destinati a un consumo prolungato o di quelli di particolare valore. La scelta tra i due dipende dalle esigenze specifiche della cantina, ma entrambi rappresentano strumenti preziosi per implementare pratiche enologiche sostenibili.

Il contributo delle tecnologie a gas alla sostenibilità

Le tecnologie basate sull’impiego di gas inerti rappresentano un tassello fondamentale della sostenibilità nella produzione del vino. Grazie al loro utilizzo, è possibile ridurre drasticamente l’intervento chimico, limitare l’impatto ambientale e migliorare la qualità del prodotto finito. Inoltre, l’adozione di queste soluzioni aiuta le aziende vinicole a rispondere alle crescenti richieste del mercato in termini di trasparenza, responsabilità ambientale e innovazione. Una cantina che sceglie di adottare il gas argon, l’azoto o la neve carbonica, sceglie anche di investire nel futuro del vino, tutelando al contempo l’ambiente, il territorio e il consumatore.

Per scoprire di più su queste tecnologie e su come possono essere applicate nella tua cantina, visita la nostra pagina dedicata: gas e tecnologia per l’enologia.

Condividi
Tabella di conversione gas criogenici liquefatti

Seleziona il GAS, inserisci il valore, confermalo con invio e otterrai la conversione

O2 - Ossigeno
Sezione riservata agli operatori

Questa sezione del sito MedicAir è riservata ai soli operatori sanitari. I contenuti sono da considerarsi di natura puramente informativa e non pubblicitaria. Proseguendo, si dichiara di essere in possesso dei requisiti per la consultazione di informazioni tecniche, secondo le normative vigenti (Ministero della Salute, Linee Guida del 20 dicembre 2017).