ANIDRIDE CARBONICA

PRINCIPALI APPLICAZIONI

1. CONTROLLO DEL pH
L’attuale legislazione impone dei limiti allo scarico anche in termini di pH, che deve necessariamente rientrare nell’intervallo compreso tra 5,5 e 9,5, nel caso in cui l’acqua debba essere scaricata in impianti consortili. Qualora l’acqua venga trattata all’interno dell’azienda, i limiti imposti dal buon funzionamento della vasca di ossidazione biologica risultano essere ancora più stringenti, in quanto il pH deve essere compreso tra 6,5 e 9,5 al fine di evitare shock al fango. La neutralizzazione di reflui alcalini richiede l’utilizzo di acidi. Quelli più utilizzati sono l’acido solforico (H2SO4) e l’acido cloridrico (HCl), ma entrambi questi composti sono acidi forti e dunque pericolosi. L’Anidride Carbonica costituisce una valida alternativa a questi acidi per la neutralizzazione. Tale gas è molto solubile in acqua, e reagendo con questa, dà vita all’acido carbonico (HCO3).

2. DECALCINAZIONE
Nel processo di produzione della pelle ed in particolare nella fase di decalcinazione è possibile eliminare la produzione ed emissione di inquinanti, mediante utilizzo di anidride carbonica. L’Anidride Carbonica viene iniettata nel bottale, utilizzando sistemi che ne garantiscono un’alta resa di dissoluzione, inizialmente nella fase liquida e quindi nella pelle. Questo processo innovativo è più economico del ciclo tradizionale e garantisce una drastica riduzione delle emissioni di cloruri e solfati nelle acque di scarico della conceria.

3. ANIDRIDE CARBONICA NELLE COLTURE PROTETTE
Nelle coltivazioni in serra, è ormai noto che, durante i mesi freddi, quando non si possono effettuare ricambi d’aria per evitare l’abbassamento della temperatura nell’ambiente, il tasso di CO2 va man mano attenuandosi fino a discendere al di sotto dei valori normali. Ciò si traduce in un rallentamento della vita vegetativa. Per questo motivo, e considerando il fatto che nelle ore di massima luminosità le piante sono in grado di assorbire fino a cinque – sei volte il valore normale di CO2, si è rivelata vantaggiosa la somministrazione di tale gas durante il periodo invernale, non solo per ripristinare il tasso normale, ma anche per compiere un’azione paragonabile alla concimazione. La CO2 viene immessa nelle serre a pressione pressoché atmosferica per mezzo di un impianto di distribuzione che garantisce la fuoriuscita del gas in modo omogeneo e uniforme in tutto l’ambiente interessato.

4. DISINFEZIONE CEREALI
La natura batteriostatica dell’anidride carbonica è utilizzata negli stoccaggi, di grandi dimensioni, per prodotti cerealicoli, al fine di eliminare la presenza di parassiti ed altri organismi. L’applicazione richiede la presenza di stoccaggi in grado di lavorare in leggera pressione ed a tenuta, al fine di ottimizzare i consumi di prodotto.

5. CRIOSABBIATURA
Con il termine ghiaccio secco si identifica l’anidride carbonica solida: la principale caratteristica del ghiaccio secco è la possibilità di sublimare, ossia di passare direttamente dallo stato solido allo stato gassoso, senza passare da quello liquido. Questa proprietà permette numerose applicazioni industriali: la criosabbiatura è quella più recente. È un sistema di pulizia mediante pellet di anidride carbonica solida che permette di “sparare” cilindretti di ghiaccio secco sulla superficie da trattare, utilizzando aria compressa, accelerandoli fino a raggiungere una velocità di 300 m/s. Nel punto dove il pellet raggiunge la superficie del pezzo si genera uno shock termico puntuale, in grado di abbassare notevolmente la temperatura, in una frazione di secondo, del materiale da rimuovere, portandolo in zona di infragilimento.

A causa del raffreddamento si genera la contrazione e la successiva rottura della parte da rimuovere, provocandone il distacco dalla superficie del pezzo. Immediatamente dopo l’impatto, il cilindretto sublima, passando direttamente dallo stato solido allo stato gassoso e si libera nell’atmosfera come CO2 gas. Sfruttando l’energia cinetica del cilindretto e la rapida gassificazione della CO2 si ottiene la rimozione del materiale. Dopo il trattamento del pezzo, rimane da smaltire solo il materiale rimosso, mentre il ghiaccio secco si è completamente dissolto. Dal momento che la durezza dei cilindretti è di circa 2 Mohs, l’azione di pulizia è non abrasiva, e permette di garantire il mantenimento della qualità superficiale originale.

6. SOLVENTE SUPERCRITICO
In condizioni supercritiche, l’anidride carbonica si comporta come ottimo solvente. Per tale motivo, si utilizza per applicazioni sostitutive di solventi organici più inquinanti e pericolosi da gestire. Esistono applicazioni per la pulizia industriale, per la disinfezione di alimenti, per l’estrazione di aromi, e così via. L’applicazione prevede un minimo consumo di gas ed un impianto che lavori alle pressioni e temperature superiori al punto critico.

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